domenica 17 giugno 2012

soku


 Soku: qualcosa che è già qualcos'altro.
Già ma a volte constatare che proprio quel qualcosa si è trasformato e forse è sparito per sempre dal nostro orizzonte può essere triste, molto triste. 
Ma è proprio questo il nostro limite, quello che ci impedisce di vivere la realtà in continua trasformazione come qualcosa di naturale.
Qualche giorno fa ho letto, non so più dove, che la razza con più probabilità di sopravvivenza nel futuro non sarà né la più forte, né la più intelligente, ma sarà quella che avrà sviluppato maggiormente la capacità di adattarsi.
E lo spirito di adattamento non ha davvero nulla a che fare con la rassegnazione o la non volontà di combattere per una giusta causa.
Lo spirito di adattamento ha piuttosto a che fare con la profonda comprensione che la vita è soku: qualcosa che è già qualcos'altro, e che la nostra mente per soppravvivere e farlo anche bene, deve necessariamente diventare elastica e ricettiva, molto elastica e ricettiva... capace di cogliere le impercettibili scintille del cambiamento e di farne motore creativo per la propria trasformazione!

giovedì 14 giugno 2012

chiavi


C'è sempre una chiave e quasi sempre c'è una chiave migliore: una chiave di lettura o una chiave capace di aprire una porta segreta, tenuta chiusa per pudore o semplicemente per prudenza.
Bisognerebbe cercarla, sempre, in ogni istante, a proposito di ogni momento vissuto: esiste un'altra chiave, ed è proprio quella, tra tutte le chiavi del mazzo, che ci consente di procedere, di non restare a stagnare.
Perchè procedere è la vera cosa che conta, procedere sul nostro personale sentiero, un po' solitario forse ma che spesso ne va ad intersecare altri, molti altri.
Così, ogni volta che procediamo di un passo, creiamo un piccolo spostamento d'aria che può indurre anche altri a spingersi avanti per cercare. 
Alla ricerca di quella chiave capace di aprire un mondo dove la fatica di vivere si trasforma in sfida per migliorarsi, per diventare felici.
E la vita diventa divertente!

domenica 10 giugno 2012

l'immaginazione



Certe volte mi succede un fatto strano: vado a scovare degli ingredienti improbabili e stravaganti,  li cucino con la fantasia e creo un piatto inesistente. 
Inesistente e delizioso.
Il fatto è che nonostante sia inesistente, e visibile a me sola, riesco a mangiarne e a sfamarmi più e più volte.
Poi all'improvviso, mi giro e scopro che non c'è, non esiste, non è mai esistito.
E' esattamente a questo punto che mi si accende un appetito bestiale, insieme al pensiero insistente che forse dovrei smettere, smettere di immaginare, smettere di fantasticare, scendere sulla terra e cominciare a mangiare quel che passa il convento.
Eppure, alla fine, ogni volta ricomincio. Ricomincio sorridendo mentre vedo due piccole ali spuntare dal cuore... e io felice lo guardo volare

domenica 3 giugno 2012

una giornata al contrario




non è certo la prima volta che una giornata apparentemente inoffensiva si mette a girare al contrario.
Così è stato ieri e ci sono volute quasi dodici ore di sonno per eliminare la stanchezza accumulata.
Sì, perchè un giorno al contrario è uno sforzo inaudito, ti sfinisce, ti atterra e ti ribalta.
Ma oggi, beh oggi, nonostante un residuo di sonno che mi era rimasto in tasca, oggi è stata una giornata baciata dal sorriso, dal senso di compiutezza, dalla felicità insomma...
e allora ecco spiegato il senso di una giornata al contrario, il perchè di tanta fatica... certo, un giorno al contrario serve a capovolgere le tue sensazioni negative, il punto di vista senza via d'uscita, il senso di oppressione annebbiante.  
Già, una giornata al contrario ti rimette nel verso giusto, quello che ti consente di guardare oltre, oltre l'oscurità verso la luce...

venerdì 1 giugno 2012

ancora sul principio del vuoto




è vero che ci sono giorni in cui,
per via della porta aperta, al risveglio può capitare di sentirti stordita da un senso di vuoto.
Ti sembra che tutto, proprio tutto, abbia preso un altra strada, che la corrente porti via ogni cosa.
Poi guardi meglio e ancora una volta scopri che un certo vuoto è necessario e salutare.
Indispensabile per lasciare entrare il nuovo, l'aria, l'estate, la vita.
Non c'è nessuna fretta, nessun bisogno di riempire.
Mi piace restare così, pronta a cogliere scintille impercettibili, grata alla vita per la ricchezza del mio cuore.